FAVOLE SUL CIOCCOLATO
C’è un solo protagonista indiscusso quando si parla di fiabe legate al cioccolato: Gianni Rodari. Il più celebre scrittore italiano di filastrocche, favole e brevi racconti per bambini ha avuto il merito di rivoluzionare la letteratura per l’infanzia. Niente più principi e draghi, niente più magie. Il campo d’azione delle sue fiabe è il vivere quotidiano. Soprattutto va detto che sono tante le favole dedicate ai cibi, in particolare al cioccolato. Una su tutte: La strada di cioccolato. I protagonisti del racconto di Rodari sono tre fratellini di Barletta che hanno la fortuna di imbattersi in una strada “liscia liscia e tutta marrone”, una strada di cioccolato. Hanno cominciato a mangiarla e pezzetto dopo pezzetto il cioccolato è finito e la strada è scomparsa. Non sapevano più come fare dal momento che non riuscivano a capire dove fossero. Ma ecco arrivare dai campi un contadino col suo carretto che si offre di portarli a casa. Una volta arrivati, scendendo dal carretto, i tre bimbi si accorgono che è fatto tutto di biscotto. E così cominciano a mangiarlo senza lasciare neanche le ruote. Rodari conclude la favola dicendo che “tre fratellini così fortunati, a Barletta, non c’erano mai stati prima e chissà quando ci saranno un’altra volta”.
Della stessa raccolta, “Favole al telefono”, fa parte anche Il palazzo di gelato: a Bologna hanno costruito proprio a piazza Maggiore un palazzo di gelato e i bambini venivano da ogni parte per “dargli una leccatina”. Il tetto era di panna montata, il fumo dei comignoli di zucchero filato, i comignoli di frutta candita. Tutto il resto era di gelato. E i piatti erano di gelato al cioccolato, “il più buono”. Una guardia del Comune, a un certo punto, si è accorto che una finestra si scioglieva, allora invitava tutti a far presto nel mangiare per non perdere una sola goccia di quel capolavoro.
Rodari finisce il racconto spiegando che “ancora adesso, quando i bambini chiedono un altro gelato, i genitori sospirano: “Eh già, per te ce ne vorrebbe un palazzo intero, come quello di Bologna”.
Altra favola di Gianni Rodari in cui il cioccolato ha un posto di primo piano è La torta in cielo, ambientata proprio a Roma: una misteriosa e colossale torta volante appare nel cielo della periferia romana, al Trullo. Un gruppo di bambini si avvicina e goloso come solo a quella età si può essere inizia a prendere e a portare via pezzi di cioccolato e altri frammenti. Ovviamente l’apparizione del bizzarro oggetto volante allarma le autorità e suscita la preoccupazione di una avida e arrogante commerciante di dolciumi che teme la concorrenza. Dopo aver tentato di spaventare la popolazione con la falsa notizia che la torta in cielo sia avvelenata la produttrice di dolci viene smentita in diretta televisiva dai bambini che fuggono al controllo delle autorità. Si scopre, infatti, che la torta in cielo è frutto di un esperimento boicottato dal figlio di un magnate di armamenti per impedire al padre di costruire una “superbomba”.
Al dì là delle famose favole di Rodari non mancano delle storie popolari come quella della Gallina dalle uova di cioccolato: una mattina la gallina Polly, si rese conto che le sue uova erano di uno strano colore scuro. Perplessa si è alla fine ricordata che giorni prima aveva mangiato delle bacche dal sapore di cioccolato. Si confida con il cugino Benny, un grosso gallo, il quale si accertò che erano composte di gustoso e squisito cioccolato. Al gallo venne una geniale idea: produrre uova di cioccolato.
Così, Benny e Polly, al centro dell’aia, prepararono un banchetto con le uova confezionate con carta regalo e un elegante fiocco colorato. Da allora Polly e Benny realizzano deliziose uova di cioccolato per far felici tutti i bambini il giorno della Pasqua.
Anche all’estero il cioccolato è stato spesso protagonista della letteratura. Un testo fra i tanti: il romanzo dello scrittore inglese Roald Dahl La fabbrica di cioccolato pubblicato nel 1964 e ispirato all’ alla giovinezza di Dahl, quando la famosa ditta produttrice di cioccolato Cadbury spediva ai collegiali delle scatole piene di nuovi tipi di dolci e un foglietto per votare. I dolci preferiti venivano immessi nel mercato.